Virus di Wuhan: pericoloso vaccinare gli immuni

In queste settimane è partita anche in Italia la campagna vaccinale anti virus di Wuhan.

La difficoltà principale è quella di avere una dotazione sufficiente di vaccini per immunizzare tutta la popolazione. Un altro dato è quello logistico: reperimento del personale, in particolare infermieristico e dotazione di spazi idonei.

La prima fase di vaccinazione degli operatori sanitari e di ospiti delle Rsa è iniziata senza grosse difficoltà.

Un problema irrisolto è il fatto di vaccinare le persone che hanno già avuto il covid e sono immuni dopo avere eseguito il test sierologico con la dimostrazione della presenza di anticorpi naturali. È un fatto evidenziato da numerosi autorevoli infettivologi che finora non ha trovato una risposta nei protocolli dei comitati tecnico scientifici.

È noto da anni che chi ha contratto alcune malattie infettive di origine virale e presenta gli anticorpi naturali, non dovrebbe fare il vaccino per proteggersi da quella malattia perché già immune.

Un recente studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature” ha dimostrato che dopo 6 mesi l’ottantacinque per cento di coloro che sono entrati in contatto con il virus di Wuhan presentano ancora una valida protezione dall’infezione.

Sarebbe quindi utile eseguire il test anticorpale a questi soggetti prima di sottoporli al vaccino e, se ancora immuni, differire l’inoculazione, perché non necessaria.

Anzi si potrebbe creare una reazione iperimmune come ha dimostrato una recente ricerca. Alcune segnalazioni, che necessitano di una conferma, hanno evidenziato reazioni febbrili e malessere in soggetti immuni e vaccinati. In realtà le decine di migliaia di volontari che hanno sperimentato i vaccini approvati erano tutti soggetti covid free.

In Italia i dati ufficiali stimano in due milioni settecentomila i soggetti che sono risultati positivi al virus di Wuhan. Se su questi si facesse il test sierologico per evidenziare lo stato immunitario si potrebbero recuperare oltre due milioni di dosi da destinare a chi ne hanno più bisogno.

La questione dello stato immunitario efficace si pone con forza anche per i soggetti già vaccinati, che dovrebbero eseguire il test anticorpale a distanza di 6-8 mesi pe stabilire la necessità di eseguire un richiamo vaccinale. (Gianfranco Cucchi)

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